Quanti di voi prima di partire per un viaggio si prefissano già quali leccornie e cibi tipici assaggiare? E per noi anche questa volta l’esigenza di cibi nuovi e saporiti è stata colmata. Durante il soggiorno ad Olbia abbiamo cenato presso un agriturismo sardo del luogo, dove con un menu standard di 38€ si può assaggiare (anche se assaggiare è diminutivo viste le abbondanti portate) molti piatti tipici. Pronti? In questo articolo volevamo per l’appunto mostrarvi ogni singolo piatto.
Antipasto:
Sulla tavola, pronte ad accogliere i suoi commensali, spiccavano alcune tra le eccellenze locali, un vino Cannonau (gradazione alcolica del 18%) e il famoso pane carasau (conosciuto anche come carta musica, sono dei sottilissimi fogli di pane). Si tratta di prodotti facili da trovare in tutta l’isola, nonché conosciuti come simbolo di questa terra.
Dopo pochi istanti, ci vengono serviti: un tagliere della casa con affettati, olive nostrane e formaggi. Un piatto con una buonissima ricotta di pecora e capra arricchito con del miele, melanzane gratinate con cavolo viola e ravioli ripieni di carne.
Dobbiamo essere onesti, la ricotta era squisita e ci teniamo a sottolineare che qui in Sardegna ne esistono un’infinità di varianti. La ricotta è uno dei prodotti poveri che per decenni insieme al famoso pane carasau hanno dato nutrimento a centinaia e centinaia di pastori.
Pensavamo potesse bastare come antipasto, ma ecco arrivare una focaccia calda con tre ciotole: Semola e panna, fave al ragù, cinghiale selvatico e olive.
Primi piatti
La serata prosegue con un tris di primi, gnocchetti fatti in casa al pomodoro, ravioli al pomodoro con ripieno di ricotta di capra. E per finire la Zuppa gallurese.
La Zuppa gallurese o anche conosciuta come suppa cuata è uno dei piatti più rustici e conosciuti della Gallura ( Nord dell’isola). Si tratta di pane raffermo inumidito con brodo caldo preparato con varie tipologie di carne ed arricchito in fine con pecorino e erbe aromatiche.
Secondo e amari
Per finire la cena non poteva mancare il famoso Porceddu, nonché il maialino da latte Sardo. Il Maialino viene pulito e messo su un grosso spiedo e viene cucinato sulle fiamme a fuoco lento. La consistenza della carne è croccante all’esterno ma morbidissima all’interno. Esteticamente può un attimo infastidire i più sensibili, ma il sapore è ottimo.
Dopo il secondo siamo arrivati a dolce e caffè: la Seada è un dolce tipico della tradizione sarda, molto simile ad una piccola frittella, è fatta da semola, formaggio e miele. Quello su cui invece ci vogliamo soffermare sono le due tipologie di amari che ci sono state gentilmente lasciate sul tavolo: il Mirto ed il Filu de Ferru.
Il mirto si presenta come un amaro dal colore scuro, si ottiene tramite la macerazione alcolica delle bacche di mirto, è molto popolare anche nella vicina Corsica.
Il Filu de Ferru si presenta invece con una colorazione trasparente come l’acqua, è molto forte e supera i 40 gradi, serve come digestivo dopo una bella abbuffata.
Consigli utili
Se volete anche voi provare le tipiche pietanze Sarde non vi resta che spulciare un po’ in internet e vedere quale è l’agriturismo più vicino a voi. Durante la stagione estiva le aperture degli agriturismi sono molto più ampie, più si avvicina l’inverno più riscontrerete qualche difficoltà. Solitamente con un costo che varia tra i 30 e i 40€ potrete degustare svariate portate.
Per chi si trova vicino ad Olbia vi consigliamo la Locanda Rudalza.
Welcome Troubles
Francy & Ste